top of page

WHAT’S PUDORE?

  • Immagine del redattore: Anna di Cagno
    Anna di Cagno
  • 3 nov
  • Tempo di lettura: 3 min

C’era una volta il pudore…  

E non c’entravano le gonne lunghe o il colore del rossetto e neanche la Madonna. Il pudore era la consapevolezza del limite, la misura tra il sé e l’altro, tra il corpo e la parola, tra l’istinto e la coscienza. Era ciò che ci impediva di invadere, di offendere, di dire troppo. Insomma, era grazia, quella laica, accessibile a ognuno di noi, anche un peccatore. Che fine ha fatto? Ci illudiamo di non averne più bisogno perché oggi siamo liberi, in realtà siamo solo più rumorosi. E molesti. 


Nell’antica Grecia, il pudore era Aidos: la dea che trattiene la hybris, l’eccesso, la perdita della dignità.


Aidos non vietava, ma custodiva.Era la voce interiore che ricordava che la libertà non è mai totale, perché l’uomo, diversamente dagli dei, ha un corpo, un limite, una vergogna possibile.Per questo il pudore distingueva l’uomo dalla bestia: la bestia non arrossisce.E l’uomo che non sa più arrossire, ha smarrito la sua umanità.


Con il Cristianesimo, e il pudore raggiunse la pelle.


Era più facile così farne un valore da imporre.Diventò censura del corpo, specialmente di quello femminile e sesso e nudità diventarono colpa; la donna strumento del diavolo, ovviamente.Nel Medioevo il pudore si misurava in veli, nell’Ottocento in centimetri di scollatura.La società borghese l’ha annacquato il tanto per trasformarlo in facciata, e la letteratura, con la nascita del romanzo, l’ha smascherato.

Poi sono arrivati Freud e il filosofo tedesco Max Scheler che, nel primo Novecento, scrive parole più attuali oggi che all’epoca.


Né l’animale né Dio possono provare pudore, dice Scheler, perché solo l’uomo vive in quella terra di mezzo tra corpo e spirito.


Perciò, il pudore è prezioso, perché colma l’abisso tra la sensibilità e lo spirito: riceve dalla carne la passione e dallo spirito la nobiltà d’animo. È quindi un bozzolo, dentro cui l’amore cresce e si affina, ed è la forza che permette all’uomo di restare intero, di unire impulso e significato, carne e coscienza.


Un uomo senza pudore, dice Scheler, non è più libero, è solo più frammentato.


E non conosceva i reel… Che sminuzzano, parzializzano, frammentano discorsi spesso già frammentati all’origine.


Trump che si congratula con Israele “per come ha usato le sue armi” o bullizza giornalisti e premier stranieri, Sechi che commenta che “a Gaza non ho visto gente dimagrita”, Mentana che descrive “la transumanza” dei palestinesi, Mieli che dileggia il peso (in termini di chilogrammi, non di statura politica) di una candidata alle regionali in Campania: ecco l’impudicizia punto com.


Non ci vergogniamo più della crudeltà e della volgarità, non arrossiamo davanti alla sofferenza.


Abbiamo normalizzato l’oscenità del potere e l’indecenza dell’indifferenza.Risultato: abbiamo smesso di provare pudore.

Eppure, il pudore è una forma di intelligenza. Direi una delle forme più raffinate e alte.


È il modo in cui la sensibilità si fa etica, è quel silenzio che restituisce dignità alle parole.


Primo Levi ne è l’esempio più alto: racconta l’orrore con un tono asciutto e scientifico.


Non nasconde, ma misura. Perché il dolore non si urla: si testimonia e l’attenzione del pubblico si cattura interrogandolo: Considerate se questo è un uomo… 

L’indignazione performativa, i selfie sul dolore, la parola smargiassa che invade ogni spazio: questa non è verità, è rumore. Così come l’intimità esibita non è libertà, al contrario, è consumo, omologazione.Il pudore è ciò che trattiene.È il gesto che rifiuta lo scandalo, la voce che non si alza.È il limite che salva la bellezza e la dignità dalla volgarità e dall’imbarbarimento.

Per questo è un’urgenza attuale, perché in un mondo che espone tutto è l’unica forma rimasta di eleganza e libertà.Non una veste da togliere, ma una pelle da ritrovare.E forse, oggi, il gesto più rivoluzionario è tacere con grazia.

Fonte immagine copertina: singulart.com

Commenti


Non puoi più commentare questo post. Contatta il proprietario del sito per avere più informazioni.

Altri articoli

bottom of page